Speranza preso a sberle dalla Berlinguer e dal virologo: la conduttrice lo asfalta in diretta tv
Una Bianca Berlinguer molto irritata dalle non risposte del ministro Speranza, ospite a inizio puntata di “Cartabianca”. L’ospitata del ministro della Salute su Rai 3 è penosa. Non gradisce l’attacco lancia in resta della conduttrice sulla possibilità di togliere la mascherina all’aperto dal 28 giugno. Speranza ribatte in modo puntiglioso: “Non sarà un abbandono della mascherina”, tiene a precisare il ministro della Salute invitando a portarla “sempre con noi”. La conduttrice si spazientisce di fronte all’inutile pignoleria del ministro: “Guardi, non ho detto che leviamo la mascherina, ho precisato che potremmo non utilizzarla più all’aperto”.
La Berlinguer all’attacco contro Speranza
La spinosa chiacchierata si sposta sul caos comunicativo AstraZeneca. Speranza si difende ripetendo le cose che ripete da mesi: “Le indicazioni vengono dalle autorità scientifiche; la situazione è cambiata con il passare delle settimane; nei giovani ha causato eventi trombotici che non potevamo sottovalutare; e cambiando il rapporto costi/benefici gli scienziati hanno raccomandato di non somministrarlo sotto i 50 anni”. Poco convincente Speranza anche su questo punto e la Berlinguer non gliela fa passare: “Visto che si sapeva che AstraZeneca non andava somministrato a chi aveva meno di 60 anni; perché il CTS e il suo Ministero non hanno dato un’indicazione chiara anziché una semplice raccomandazione?”. Per Speranza la raccomandazione c’è stata eccome, solo che aveva una “natura preferenziale”.
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Speranza, incredibile gaffe: “Gli hub vaccinali come una festa”
Poi uno scivolone impensabile. La butta sul successo della somministrazione dei sieri, ma gli va peggio: Speranza ha definito gli hub vaccinali “luoghi di festa, dove le persone sono contente“. Insomma, uno è lì per evitare di ammalarsi dopo un anno di tragedie (oltre 100mila morti) e a descrivere l’evento come una festa ci vuole coraggio… Poi le solite banalità. Ad ora serve comunque “monitorare le varianti che forniscono un elemento di preoccupazione”; perché “la Delta non c’era fino a un mese fa”. Ma va? Sconcertante anche sulla scuola: “Penso che torneremo in presenza”. Non si dovrebbe decidere da oggi e nel caso agire per rendere le aule e i trasporti sicuri? Più vago ancora sullo stato di emergenza: “Valuteremo nei giorni precedenti alla scadenza, analizzeremo i dati e decideremo in base alla curva e all’impatto delle varianti”. Come direbbe la casalinga dui Vighera: se son rose fioriranno…La Berlinguer, si vede, non è affatto contenta delle risposte.
Il virologo Clementi fa nero Speranza: “Zero morti? Non esiste tale affermazione”
Che Speranza dia risposte un po’ abborracciate ne abbiamo conferma da un’altra “sberla” al ministro Speranza. Arriva stavolta da Massimo Clementi, professore ordinario di microbiologia e virologia al San Raffaele di Milano. Oggi in un’intervista al Quotidiano Nazionale afferma che la battaglia contro il Coronavirus è già vinta. E contesta le affermazioni del ministro della Salute. Secondo il quale la battaglia resterà incompiuta fino a che non si arriverà a zero morti: «Un’affermazione del genere dimostra che la politica sta ancora con entrambe le scarpe dentro la pandemia. Zero forse non esiste per qualsiasi malattia, ma la battaglia contro il Covid-19 è già stata vinta, se ne facciano una ragione».
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