Governo Draghi, incognita M5S (che rischia di spaccarsi). Di Maio: serve governo politico
Grillo ai suoi: "Leali con Conte, no a Draghi". Opzione astensione, ma sono in molti ad annunciare sui social il no, big come Paola Taverna ed esponenti dell'ala ortodossa come Barbara Lezzi e Alessandro Di Battista. Ma c'è chi avverte: "La linea Crimi non è condivisa". Ipotesi voto su Rousseau
Roma, 3 febbraio 2021 - Occhi puntati su M5S e sulla linea che il movimento sceglierà su Mario Draghi, il nome che dovrebbe risolvere la crisi di governo. "Le regole della democrazia sono molto chiare. E credo che la via democratica alla ricostruzione dell'Italia, in virtù anche del lavoro svolto fino ad oggi, dell'impegno profuso, dei risultati ottenuti, sia quella di un governo politico". Così Luigi Di Maio in assemblea M5s. "La volontà popolare è rappresentata dalle forze parlamentari, il cui mandato ricevuto dagli elettori non è stato quello di un governo tecnico ma, lo ribadisco, è stato quello di proporre un governo politico al Paese che rispondesse alle esigenze degli italiani", ha aggiunto. Sono stati in molti ad annunciare sui social il no a Draghi: big come Paola Taverna ed esponenti dell'ala ortodossa come Barbara Lezzi o Alessandro Di Battista, punto di riferimento degli "ortodossi" sempre in bilico nei mesi scorsi fra appoggio e critica al governo Conte. E comunque anche il capo politico Vito Crimi, durante la riunione con i gruppi parlamentari, ha ribadito che il Movimento 5 stelle punta ad un governo politico, non può appoggiare un esecutivo tecnico guidato da Draghi. Pure Alfonso Bonafede sulla stessa linea: per il M5s ci può essere "solo un governo politico; lo diremo con responsabilità e coerenza spiegando che il paese ha bisogno di questo", avrebbe detto in assemblea, dove avrebbe aggiunto: "Siamo stati compatti su Conte e dobbiamo continuare ad essere compatti. Con Conte il discorso non si chiude qui".
Pure la posizione di Beppe Grillo, espressa ad alcuni big cinquestelle che lo hanno sentito in queste ore sarebbe quella di restare compatti e leali a Giuseppe Conte, è allineata: no a un governo tecnico guidato dall'ex presidente Bce. Il garante del Movimento, viene spiegato, avrebbe approvato la linea indicata da Crimi. La linea "non voteremo per Mario Draghi", lanciata già ieri sera da Crimi con toni moderati e ringraziamenti di rito al presidente Mattarella, lascia aperti però ampi spiragli, suggeriscono fonti parlamentari M5S, per una astensione che consenta la nascita di un governo tecnico che gestisca i vaccini antiCovid e emergenza e porti a casa l'ok al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
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La mossa dell'astensione
Con l'astensione il M5S, che raccolse il suo primo grande successo elettorale sull'onda della reazione popolare al governo tecnico guidato da Mario Monti, avrebbe in teoria mani libere per provare a difendere in Parlamento i risultati portati a casa nella legislatura (più il reddito di cittadinanza che la riforma della prescrizione: una sua revisione troverebbe ampi consensi nelle due Camere). E per incunearsi nelle contraddizioni di una maggioranza che in teoria per navigare tranquilla dovrebbe mettere insieme un fronte parlamentare che vada dal Pd alla Lega (altra possibile candidata all'astensione su Draghi, viste le pressioni interne che Matteo Salvini riceve dai suoi "governatori" regionali).
La spaccatura
Su Mario Draghi i cinquestelle rischiano però di andare in frantumi. "E' il momento di pensare al Paese, la linea di Crimi non è condivisa. Non escludiamo la spaccatura", avevano detto in mattinata sempre all'Adnkronos fonti parlamentari di primo piano che non hanno apprezzato la scelta del capo politico pentastellato di chiudere a un eventuale governo presieduto dall'ex numero uno della Bce.
L'ipotesi Rousseau
La situazione di incertezza tra i grillini è evidente. "Bisogna lasciare lavorare il Presidente della Repubblica e nel rispetto attenderei queste ore per ascoltare cosa dirà anche Draghi" dice del resto, interpellata dal Tg1 la deputata M5s e presidente della Commissione banche Carla Ruocco che, rispetto alla possibilità che il M5s possa consultare la base per decidere come votare rispetto ad un governo istituzionale dice: "Questo lo vedremo nelle prossime ore: ora non siamo in grado di rispondere". E Crimi lascia l''opzione consultazione' sul tavolo: "Quella del voto su Rousseau e una ipotesi da non trascurare. Ovviamente dico ipotesi perchè dobbiamo aspettare che prima ci sia un contenuto reale da sottoporre, votare su una persona soltanto mi sembra riduttivo".
Vertice M5s, Pd e LeU
"Dalla riunione di questa sera tra Movimento, PD e Leu emerge la volontà di non disperdere il patrimonio comune
costruito con grande impegno, nell'ultimo anno e mezzo. Un patrimonio
fatto di temi e interventi già realizzati, di misure sulle quali abbiamo
condiviso impostazioni e obiettivi. Nel reciproco rispetto per le
rispettive posizioni riguardo alla scelta di appoggiare un eventuale
governo tecnico a guida Mario Draghi, abbiamo confermato la volontà di
mantenere saldo quel leale rapporto che nel tempo è cresciuto e
migliorato", lo affermano in una nota in capo politico politico del
Movimento 5 Stelle Vito Crimi al termine del vertice serale con il
Partito democratico e Leu.
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