Di Maio appoggia Conte fino in fondo: “serve un esecutivo forte, mentre noi agli occhi del mondo appariamo deboli” (di C. Meier)
“E’ chiaro a tutti che serve un governo con piene
funzioni per poter intervenire con nuovi provvedimenti economici a
tutela di imprenditori, famiglie e lavoratori”, afferma il ministro
degli Esteri Luigi Di Maio ricordando che, ad esempio, “in una
situazione del genere era doveroso bloccare l’invio delle cartelle
esattoriali a commercianti, autonomi e partite IVA”. “Intanto – spiega
Di Maio – in cdm abbiamo deciso di far slittare l’invio di un mese, ma è
è stato scelto il momento peggiore per aprire una crisi di governo che sta bloccando il Paese.
Il bollettino Covid ogni giorno ci ricorda che ancora ci sono troppe
vittime. La situazione è tutt’altro che rassicurante, anche perché i
colossi farmaceutici stanno mettendo a rischio la nostra campagna di
vaccinazione.
Sarò duro, ma siamo in guerra contro un nemico invisibile che
quotidianamente uccide persone e che sta mettendo in ginocchio il
comparto produttivo del Paese”.
“In questi momenti – sottolinea il titolare della Farnesina e ex leader di 5Stelle – serve un esecutivo forte, mentre noi agli occhi del mondo appariamo deboli. Quindi o ci mettiamo in testa che dobbiamo ripartire in fretta con un nuovo governo puntando a sfruttare al meglio i 209 miliardi del recovery oppure le future generazioni piangeranno le follie di una politica che invece di pensare ai problemi degli italiani, litigava per le poltrone”, conclude il titolare della Farnesina.
Intanto proseguono i confronti tra le forze politiche per valutare
entro domani sera se esistono le condizioni al fine di dare vita ad una
nuova maggioranza, oppure se si avvicinerà ulteriormente a nuove
elezioni.
Italia Viva ha affermato di “non avere aperto una crisi contro le
persone ma contro l`immobilismo e l`inadeguatezza dell`azione di
governo. Serviva una scossa per far ripartire cose che non funzionavano e
rispondere alle 3 grandi emergenze, economica, sanitaria ed educativa,
che stanno attraversando il Paese. E se troviamo sintonia sui contenuti,
la troveremo anche sui nomi”.
Si tratta dunque di una prima apertura, per evitare il ritorno in
primavera alle urne. Ma non sarà facile. I temi che dividono 5stelle e
il partito di Renzi riguardano in maggiore modo l’adesione al Mes
(voluta solo dal senatore
fiorentino) e il mantenimento del reddito di cittadinanza, che l’ex segretario del Pd continua invece ad attaccare.
Nel frattempo la seconda stampella del governo dimissionario, il Partito
Democratico, ha affermato con Zingaretti che Conte e Gualtieri sono
inamovibili – sottolineando – “sono cose che non vanno nemmeno ripetute
perché poi diventano una notizia”. Molto dipenderà da Renzi, che
prendendo ulteriore tempo rispetto a quanto concesso dal Quirinale, ha
evidenziato “alla fine di questa settimana avremo, spero, il nuovo
Governo. Dovrà essere all’altezza delle sfide di questo periodo. E dovrà
essere un governo di persone capaci e meritevoli. Solo così l’Italia si
salva, solo così”. Le trattative dovranno raggiungere un punto di
caduta entro domani sera, quando Mattarella chiederà il punto
all’esploratore Roberto Fico.
Christian Meier
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