Luigi Di Maio: "M5S, trasformazione completata. Ora tocca a Conte"
Il ministro degli Esteri su Repubblica parla di Movimento "cresciuto, maturato. Oggi siamo una forza moderata, liberale, europeista".
Luigi Di Maio è ministro per la terza volta: prima gialloverde, poi giallorosso, ora larghe intese. In un’intervista a Repubblica, il titolare della Farnesina parla di un Movimento 5 stelle “cresciuto, maturato. Questo Governo rappresenta il punto di arrivo di un’evoluzione in cui i 5 stelle mantengono i propri valori, ma scelgono di essere finalmente e completamente una forza moderata, liberale, attenta alle imprese, ai diritti, e che incentra la sua missione sull’ecologia. Tutta la trattativa con il premier Draghi è stata fatta sul ministero per la Transizione. Questo per noi è un nuovo inizio” afferma il ministro degli Esteri.
Una evoluzione che ha avuto un costo in termini di numeri in Parlamento, con spaccature continue. “Molti pensavano che la nostra base non avrebbe capito, ma il 60% ha votato sì a un esecutivo che nessuno si aspettava. Penso che l’esperienza di governo abbia portato a un’evoluzione dei 5 stelle, oggi completa. Lo dico con profondo rammarico e con grande tristezza, ma credo che le defezioni che abbiamo vissuto in questi giorni non potessero che andare così”. Con Alessandro Di Battista “ci continuiamo a parlare. È stato un dolore vederlo lasciare di nuovo il Movimento”, ma “doveva andare così”.
Davanti ai 5 stelle c’è un “patto” con Pd e Leu e ci sono le amministrative. Di Maio afferma che bisogna mettere “tra parentesi Roma, perché il mio e nostro sostegno a Virginia Raggi non è negoziabile”. Davanti ai 5 stelle c’è Giuseppe Conte, “sarei veramente felice di un passo avanti di Conte dentro il M5S. Quando sono stato eletto capo politico nel 2017 avevo un obiettivo: portare i 5 stelle fuori dalle ambiguità. Sono stato il primo a dire che non dovevamo più parlare di uscita dall’euro, che bisognava smettere di fare leggi che burocratizzavano il Paese. Ho detto al Financial Times che la Nato non andava abolita e che non dovevamo uscirne. Era il 2015, ricorda cosa eravamo allora? Il Movimento è ora su una linea moderata, atlantista, saldamente all’interno dell’Ue. Questa evoluzione si può completare con l’ingresso di Conte. L’ex premier, che ha rappresentato questi valori, metta la parola fine alle nostre ambiguità e ai nostri bizantinismi”. Tocca a Conte, perché “senza una leadership forte non si va da nessuna parte”.
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