L'incarico al Dis a partire dal 2015
Il retroscena: dopo la bocciatura a capo dei carabinieri Cotticelli è diventato un agente segreto
Saverio Cotticelli, prima di essere nominato a dicembre del 2018 commissario straordinario della Sanità in Calabria, sarebbe stato per diverso tempo un “super” agente segreto. Dopo aver visto sfumare la nomina a comandante generale dell’Arma, come riportato questa settimana in esclusiva dal Riformista, Cotticelli avrebbe dunque intrapreso la carriera da 007, venendo destinato all’Ufficio centrale ispettivo del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Il Riformista ha cercato ieri di avere conferma della notizia dal diretto interessato. Cotticelli, però, dopo aver dichiarato durante la trasmissione televisiva Non è l’arena condotta da Massimo Giletti di dover indagare sul proprio “stato confusionale” emerso durante una precedente intervista, è al momento irreperibile. L’incarico di ispettore al Dis sarebbe scattato dal mese di giugno del 2015.
Il generale Tullio Del Sette, suo compagno di corso all’Accademia militare di Modena, era diventato comandante generale dell’Arma sei mesi prima. Cotticelli, sulla carta più titolato di Del Sette, era stato per mesi il comandante “in pectore” della Benemerita, l’ufficiale destinato a sostituire Leonardo Gallitelli, con cui aveva ottimi rapporti, a viale Romania. La scelta, invece, cadde proprio su Del Sette, in quel momento capo di gabinetto della ministra della Difesa Roberta Pinotti (Pd). Pare che a Cotticelli, dopo l’inaspettata bocciatura, fosse stato offerto di diventare il braccio destro di Del Sette. Un altro incarico di natura politica, essendo la nomina del vice comandante dei carabinieri di competenza del governo. Cotticelli, però, rifiutò.
Anche
dal Dis sul punto bocche cucite. Inutile tentare di avere informazioni
in merito al ruolo e ai compiti svolti da Cotticelli presso il
Dipartimento. Ogni notizia sugli appartenenti ai Servizi e alle loro
varie articolazioni è coperta dal segreto di Stato. Una conferma
dell’incarico “extra Arma” di Cotticelli è venuta dall’appuntato scelto dei carabinieri Vincenzo Romeo. L’appuntato è stato uno dei collaboratori strettissimi di Cotticelli quando quest’ultimo era presidente del Cocer, il “sindacato” militare.
Romeo raccontò ai colleghi, che a giugno del 2015 gli chiedevano
notizie sul futuro professionale di Cotticelli, che il generale era
stato destinato ad un incarico di “governo”. Un
incarico che lo costringeva ad abbandonare prima del tempo l’attività
alla rappresentanza militare. I vertici del Servizi sono, come noto,
tutti “dipendenti” da Palazzo Chigi.
Il Dis è ora diretto dal generale della guardia di finanza Gennaro Vecchione. L’alto ufficiale delle Fiamme gialle è molto ascoltato dal premier Giuseppe Conte. Il Dipartimento è il centro nevralgico dei Servizi segreti, il luogo dove si elaborano i dati e si coordinano le azioni di intelligence. Il Dis vigila sull’attività di Aise e Aisi e sulla corretta applicazione delle disposizioni emanate dal presidente del Consiglio dei ministri, nonché in materia di tutela amministrativa del segreto. Il Dis cura, infine, anche le attività di promozione e diffusione della cultura della sicurezza e la comunicazione istituzionale e impartisce gli indirizzi per la gestione unitaria del personale delle varie strutture.
Compiti di assoluta importanza per la sicurezza del Paese. Qualche report riservato, comunque, deve essere sfuggito a Cotticelli. Ad esempio quello sulla “masso-mafia”, l’entità criminale composta da massoni e ‘ndranghetisti che ha impedito al generale di redigere il piano Covid per la regione Calabria, e di cui Cotticelli ha avuto contezza solo al momento del suo arrivo a Catanzaro. Una svista fatale che è costata all’agente segreto Cotticelli il posto di commissario straordinario.
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