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30/12/20

Ustica, la verità fa male, ma a chi? Governo proroga di 8 anni il segreto di Stato

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Ustica, la verità fa male, ma a chi? Governo proroga di 8 anni il segreto di Stato

 
 
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Ustica, una verità che potrebbe fare molto male, almeno secondo il Governo Conte che per ora non “vuota il sacco” su quei tragici avvenimenti.

Per questo, la figlia di una delle vittime della strage che chiedeva l’accesso ai documenti ha subito il rifiuto di Palazzo Chigi che non svela i misteri, anzi proroga il segreto di Stato per altri 8 anni.

Infatti, la risposta che palazzo Chigi ha dato ieri alla signora Giuliana Cavazza, figlia di una vittima della strage di Ustica, che chiedeva copia dei documenti fa pensare che nonostante siano trascorsi quarant’anni dalla strage, il rischio per la sicurezza nazionale è ancora concreto. Forse, perchè la verità è ancora tutta da scoprire e l’Esecutivo la allontana ancora si un decennio.

 solidale con i familiari delle vittime, menzogna fa più male della verità.

“La nostra completa solidarieta’ a Giuliana Cavazza, presidente dell’associazione ‘Verita’ per Ustica’: la desecretazione degli atti del capocentro Sismi a Beirut, Giovannone, e’ un atto necessario per il raggiungimento della verita’ storica e giudiziaria”. Lo sottolinea il fondatore dell’Intergruppo “La verita’ oltre il segreto”, il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone. “I cablogrammi di Giovannone, gia’ parzialmente trapelati, qualora confermati ufficialmente, racconterebbero una diversa narrazione sia per la strage di Ustica che quella di Bologna, che avvengono nello stesso scenario internazionale. In particolare, Giovannone avrebbe confermato la volonta’ di ritorsione dei palestinesi verso l’Italia dopo l’arresto di Saleh e la conseguente rottura del ‘Lodo Moro’, l’accordo di santuarizzazione del territorio italiano in cambio dell’immunita’ per i militanti palestinesi”, spiega. “La risposta dei servizi segreti smentisce il presidente Conte e gli altri esponenti del governo che, per Ustica e Bologna, si erano battuti il petto chiedendo la desecretazione prosegue il parlamentare di  – I servizi d’intelligence dipendono dal governo. Evidentemente, Conte tiene le due parti in commedia anche sui segreti di Stato. Abbiamo presentato al governo, e discuteremo in aula a settembre, un’interpellanza per chiedere, anche, se non si ritenga necessario e urgente revisionare l’istituto del segreto di Stato e desecretare tutti gli atti relativi ai fatti di terrorismo in Italia connessi con lo scenario internazionale della guerra fredda. Il 2 settembre prossimo sara’ l’anniversario dell’uccisione dei giornalisti Toni e De Palo, legata all’inchiesta sul traffico di armi che Giovannone ben conosceva e che tracciava con i propri cablogrammi. Troviamo assurda l’ennesima secretazione”, nota.

Mentre per il senatore di  Adolfo Urso, “La giustificazione con cui il Presidente del Consiglio avrebbe risposto ai familiari delle vittime che chiedono verità e quindi giustizia non può in alcun modo essere condivisa. È solo la menzogna che fa male all’Italia!”.

Urso ha aggiunto: “Anche il Copasir ha chiesto, con una deliberazione assunta alla unanimità e dopo aver letto quei documenti, di desecretare le note di Giovannone dal Libano inerenti nello specifico l’assassinio di Aldo Moro e le stragi di Ustica e Bologna. Tutti coloro che hanno letto quelle carte sono convinti che possano contribuire a svelare la verità e quindi a fare vera giustizia. Attendiamo la risposta ufficiale del presidente del Consiglio per giudicare”, ha concluso.

Sullo sfondo restano interrogativi inquietanti e la rabbia dei familiari delle vittime che temendo un rinvio di quinquennio in quinquennio, stanno valutando di ricorrere al TAR insieme a tutte le altre opzioni in loro potere affinchè il muro di gomma venga defintivamente abbattuto.

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