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CENSURA YOUTUBE, ORA SE NE ACCORGE ANCHE LA SINISTRA. CHIUSO CANALE BRITANNICO VICINO AI LABURISTI

CENSURA YOUTUBE, QUESTA VOLTA TOCCA ALL'ESTREMA SINISTRA. CHIUSO CANALE BRITANNICO VICINO AI LABURISTI

Dalla censura di Youtube non sfugge nessuno. No, questa volta non stiamo parlando del solito sito o emittente TV legata a Donald Trump o a qualche circolo conservatore.

In questo caso la mannaia censoria della piattaforma si è abbattuta su Novara Media, un sito internet e canale Youtube britannico collocato all’estrema sinistra dello spettro politico, tra i 50 siti più visitati in Gran Bretagna.

E su questo non ci sono dubbi, sul sito novaramedia.com si legge: “Novara Media è un’organizzazione media indipendente che affronta le questioni che definiranno il 21° secolo, dalla crisi del capitalismo al razzismo, al cambiamento climatico”. Temi questi tutti cari alla sinistra.

Se si pensava quindi che la censura di Youtube si concentrasse solo sul mondo conservatore si sbagliava.

Le motivazioni della chiusura temporanea del canale? Difficile dirlo, visto che la piattaforma di Google non ha dato ulteriori informazioni in merito. Si ipotizza che Novara Media abbia caricato un video ‘scomodo’ e quindi si sia meritato la chiusura.

Sebbene il canale sia tornato visibile poche ore dopo, non sono mancati messaggi di sdegno da parte di giornalisti, politici ed utenti che hanno gridato allo scandalo.

Lloyd Russell-Moyle, parlamentare laburista britannico, ha commentato: “Si è trattato di un attacco alla libertà di parola, una tendenza a censurare i media di sinistra da parte delle piattaforme di comunicazione”.

A qualcuno, soprattutto dall’altro lato della barricata politica queste parole non hanno potuto non suscitare un sorriso ironico. C’è chi dice: “ora la sinistra si accorge della libertà di parola, quando ad essere attaccati sono i propri mezzi di comunicazione”.

Come non pensare al fatto che da una certa parte politica non si sono mai levate grida di protesta quando l’ex presidente americano Donald Trump veniva oscurato da Twitter, Facebook e Youtube.

Siamo di fronte ad una ‘cultura della cancellazione’ che si rivolge contro coloro che questa cultura la promuovono con ogni mezzo e che pensano, erroneamente, che non li toccherà mai.

Youtube è stato a lungo accusato di censurare i canali di destra e conservatori e l’industria tecnologica e dei social media in generale è percepita da molti come prevenuta nei confronti di questi ambienti politici. Eppure, anche i media di sinistra, alcuni dei quali hanno orgogliosamente sostenuto la censura delle voci indipendenti e non assoggettate al mainstream, si sono trovati cancellati.

Questo lascia supporre che il pensiero anti-establishment in generale, al di là di ogni classificazione politica, è disapprovato dai giganti della tecnologia.

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