Le violenze su cui nessuno si indigna: per tutto questo non si stracceranno le vesti

 

Condanno ogni forma di violenza, nella maniera più assoluta. Ma proviamo ad elencarle, le violenze che subiamo ogni giorno e vediamo quante di esse vengono pubblicamente condannate sui nostri giornaloni e dai nostri ipocriti e retorici rappresentanti.

Condanno la violenza di sapere che circa 60 milioni di italiani subiscono le azioni di un Presidente del Consiglio calato dall’alto, senza legittimazione popolare ma proveniente dalle peggiori lobby della finanza speculativa come il Gruppo dei Trenta, dei quali ha da sempre portato avanti gli interessi.

Condanno la violenza dei colossi del web, che rimuovono i video di chi non è allineato al pensiero unico dominante. Condanno la violenza di chi blocca le nostra pagine social, i nostri profili e non perché incitino a commettere qualche tipo di crimine ma solamente perché propongono un contraddittorio al pensiero imposto.

Condanno la violenza di chi obbliga milioni di italiani a un trattamento sanitario sperimentale che, di fatto, ha dimostrato di non essere funzionale alla sacrosanta lotta alla pandemia.

Condanno la violenza di chi mi obbliga a mostrare una tessera per esercitare il mio diritto al lavoro, anche se i fatti dimostrano che possedere quel pass non è sinonimo di non contagiosità quindi non utile a bloccare la diffusione del virus.

Condanno la violenza di chi vorrebbe trattare come topi le persone impaurite da un farmaco di cui non si conoscono ancora gli effetti a lungo termine.

Condanno la violenza, usata nei canali televisivi verso gli ospiti non allineati alla narrativa imposta.

Condanno la violenza di alcuni spietati rappresentanti delle Forze dell’Ordine verso i manifestanti inermi.

Condanno la violenza degli infiltrati nelle manifestazioni pacifiche.

Condanno la violenza di chi sta privando i ragazzini di una vita sociale, di chi costringe i bambini a indossare una maschera per ore e ore tra i banchi di scuola.

Condanno la violenza di chi sta impedendo a migliaia di studenti di entrare nelle aule universitarie.

Condanno la violenza di chi sta volutamente boicottando l’uso dei tamponi, rendendoli costosi e scomodi anziché incentivarli per tenere sotto controllo la catena dei contagi.

Condanno la violenza di chi sta attaccando persino il diritto al lavoro, fondamento della nostra Repubblica, subordinandolo al possesso di un lasciapassare di Governo con delle misure che non hanno alcun fondamento scientifico e che nessun altro paese al mondo si sogna di introdurre.

Condanno la violenza di chi ha commissariato le Istituzioni democratiche con cabine di regia tecnocratiche in pieno conflitto di interessi che decidono tutto in nome e per conto dei cittadini e dei loro rappresentanti.

Mamma mia quante violenze subiamo ogni giorno che non vengono condannate a gran voce. Quante ne abbiamo subite.

Condanno la violenza di chi protegge la famiglia Benetton anziché le vittime del crollo del Ponte Morandi.

Condanno la violenza di chi si appresta a regalare Monte dei Paschi di Siena agli amici degli amici, dopo aver usato i soldi degli italiani.

Condanno la violenza di chi fa appello alla transizione ecologica senza mettere in discussione l’attuale perversa deviazione del capitalismo e del consumismo di cui è gravido.

Condanno la violenza di chi in questi anni ha azzerato lo Stato sociale chiudendo ospedali, privatizzando la scuola, tagliando pensioni, sopprimendo treni e tagliando risorse persino dei disabili. Tutto in nome del rigore dei conti, con politiche pro-cicliche imposte che hanno annientando interi paesi.

Condanno la violenza di chi gestisce il potere con arroganza, schiacciando sistematicamente il Parlamento e abbattendo ogni procedura democratica.

Condanno la violenza di chi precarizza una generazione di lavoratori, liberalizzando i licenziamenti e togliendo ogni tutela.

E poi sì, certamente condanno la violenza di poche decine di teppisti che hanno assaltato la sede della CGIL durante la manifestazione di Roma perché, con la loro stupidità, hanno permesso agli artefici delle violenze (di cui sopra) di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle loro malefatte e di poter dire, ipocritamente, che anche loro condannano ogni forma di violenza. Quella stessa violenza che invece proprio loro alimentano e di cui si nutrono.

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