TENSIONE USA-CINA. REVOCATA L’AUTORIZZAZIONE A CHINA TELECOM
Prendiamo la più grande azienda statale di telefonia fissa cinese operante negli Stati Uniti, aggiungiamo un clima non proprio idilliaco tra l’America e la Cina.
Abbiamo tutti gli ingredienti per una perfetta storia di spionaggio. Ed infatti sarebbe proprio il tentativo di sventare una possibile rete di spionaggio che gli Stati Uniti hanno deciso di revocare la licenza al colosso delle telecomunicazioni cinese, China Telecom.
La Commissione federale delle comunicazioni degli Stati Uniti ha dichiarato di aver ordinato a China Telecom di interrompere i servizi statunitensi entro 60 giorni, citando gli indizi secondo cui la controllata americana della società sarebbe “soggetta a sfruttamento, influenza e controllo da parte del governo cinese“.
L’azienda, la prima per la telefonia fissa e la quarta per quella mobile in Cina, opera negli Stati Uniti da 20 anni ed è fin dall’inizio sotto il controllo della China Telecommunication Corporation, compagnia creata dal governo cinese nel 1995. La China Telecom conta 370 milioni di utenti di telefonia mobile in Cina.
La decisione della Commissione federale delle comunicazioni è il risultato di una lunga disputa tra Washington e la compagnia cinese. La Commissione aveva dato la possibilità a China Telecom di chiarire la propria posizione in merito alle presunte ingerenze del governo cinese, ma, secondo le autorità americane, questa non avrebbe risposto all’invito.
Non è la prima volta che Stati Uniti e Cina arrivano ai ferri corti in materia di comunicazione. Nel 2019 l’amministrazione guidata da Donald Trump impedì alle aziende statunitensi di utilizzare apparecchiature di comunicazione provenienti da produttori considerati legati a Paesi ‘nemici’. Questa decisione mise in crisi l’azienda cinese Huawei che aveva considerevoli interessi in America.
La mossa degli Stati Uniti arriva negli stessi giorni in cui esce un’altra notizia sui rapporti tesi con la Cina. Il capo di stato maggiore delle forze armate americane, Mike Milley, ha definito “preoccupanti” i test cinesi con missili ipersonici.
“Ciò che abbiamo visto – ha detto il generale Milley – rappresenta un evento molto significativo, il collaudo di un sistema d’arma ipersonico. Ed è molto preoccupante”.
I missili ipersonici sono in grado di trasportare testate nucleari a grandi distanze volando fino a cinque volte la velocità del suono, sono molti più manovrabili rispetto ai missili balistici e sono praticamente impossibili da intercettare con le tecnologie di difesa antimissile e la difesa aerea attuali. Sono già stati sperimentati con successo due anni fa dalla Russia e, recentemente, dalla Corea del Nord.
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