Giulia Lucenti morta dopo vaccino. Ora vive negli amici, lettere e visite alla madre
Bastiglia: da settimane pellegrinaggio a casa della giovane morta a 16 anni
Bastiglia (Modena), 26 ottobre 2021 - Da quando Giulia Lucenti, 16 anni, è stata trovata morta sedici ore dopo la seconda dose di vaccino Pzifer, gli amici continuano a tenerla viva, non solo nei ricordi, nelle parole, nei braccialetti con la scritta ‘Giub’, come Giulia veniva chiamata, ma recandosi nella sua casa, entrando nella sua stanzetta, facendo visita alla madre Oxana e mangiando pizze e dolcetti, "le cose che Giulia amava cucinare".
Era il 9 settembre quando la signora Oxana, rincasando dal lavoro, alle 15, ha dovuto affrontare la prova più dura della sua vita. "Il volto era sereno, la temperatura del corpo normale. Giulia sembrava si fosse appisolata, e nei primi istanti ho pensato di lasciarla riposare, poi in preda a una angoscia crescente ho iniziato a chiamarla, sempre più forte, sempre più disperatamente, ma lei non si è più risvegliata. Nell’attesa del 118, continuavo a ripetere il suo nome, ma la mia bambina non ha più aperto gli occhi" racconterà il giorno dopo il dramma la madre.
Il padre Lorenzo, che il giorno prima l’aveva portata a Castelfranco per la seconda dose, alle 13.30 l’aveva chiamata al telefono. Lei l’aveva rassicurato sul fatto che il dolore al braccio sinistro si era attenuato, mentre la stanchezza era ancora pronunciata, "ma vedrai papi, passerà". Nessuno avrebbe pensato a un simile epilogo.
A distanza di quasi due mesi, gli amici continuano a tener vivo quel rapporto, fatto di visite, di gusti gastronomici condivisi, di lettere scritte, lasciate sul letto, nella stanza dei ricordi. "Tu Giub – scrive l’amica Linda – avevi un sorriso che migliorava l’umore di tutti, e non riesco a dirti addio, non sono pronta, così ho acceso per giorni una candela nella speranza di sentirti più vicina a me. Tu eri sempre disponibile per tutti".
Per i genitori, "il dolore è incolmabile, perché Giulia era la nostra vita – racconta la signora Oxana – ma questi ragazzi mi regalano ore preziose, parole di conforto, telefonate piene di affetto nelle quali non mancano mai di chiedere notizie sull’esame autoptico. So che dovremo attendere i primi giorni di gennaio per l’esito. Giulia – continua la madre – era comunque sanissima, come altri giovani strappati alla vita prematuramente". La signora Oxana e il signor Lorenzo, che all’epoca incaricarono il legale, l’avvocato Pier Francesco Rossi, al fine di poter effettuare l’autopsia, dal momento che la Procura non aprì un fascicolo sulla morte della ragazza, contano sulla disponibilità manifestata sin dalle prime fasi dal dg Ausl dottor Antonio Brambilla. "Si è messo a disposizione, e so che ci aiuterà. Ora – sottolinea la signora Oxana – il nostro avvocato, purtroppo dopo un mese di solleciti, ha finalmente ricevuto la relazione del medico vaccinatore del Distretto di Castelfranco, relazione che ci ha lasciati delusi".
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