Il dibattito sull’estensione del Green pass arriva in Senato, dove in questi giorni si svolgono le “Audizioni in videoconferenza sul ddl n. 2394 (d-l 127/21 – estensione certificazione verde COVID-19 e rafforzamento screening). Marco Cosentino, dottore di ricerca in farmacologia e ordinario di farmacologia nella scuola di medicina presso l’università dell’Insubria di Varese, è intervenuto in aula con un dettagliato studio dal titolo chiarificatore “Perché la certificazione verde Covid-19 non tutela salute e sicurezza”.
Il professore, basandosi sulla diretta ricerca scientifica e su dati empirici, ha spiegato con chiarezza l’andamento dei numeri dei contagi evidenziando le numerose contraddizioni del Green pass. Partendo da un dettagliato studio di Oxford, Cosentino ha evidenziato come la contagiosità tra i vaccinati non sia azzerata ma ridotta del 50% rispetto ai non vaccinati. Tale dato scema del tutto dopo 12 settimane dalla vaccinazione. Dopo 3 mesi dalla somministrazione del siero, spiega Cosentino, non vi è infatti più “alcuna differenza nella trasmissione della variante tra vaccinati e non vaccinati”. Inoltre il professore evidenzia come circa l’80% dei contagi sarebbe avvenuto in ambiente domestico, dunque non in contesto pubblico, con buona pace delle dure misure restrittive della socialità.
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