In Commissione Affari Costituzionali al Senato, nell’audizione sull’estensione del Green Pass per tutti i lavoratori, è intervenuto anche il dottor Alberto Donzelli, specialista in Igiene e Medicina preventiva, già membro del Consiglio Superiore di Sanità.
Il medico ha spiegato: “Il presupposto del Green Pass è di incentivare la vaccinazione universale. Rispetto ai non infettati, chi ha superato il Covid-19 ha il 15.1 volte in meno la probabilità di ricontagiarsi. Anche con la Variante Delta. I vaccinati con doppia dose hanno molte più probabilità di contrarre il virus rispetto a chi ha superato l’infezione (OR di 13 contro 1). Non dare il Green Pass alle persone guarite è uno schiaffo alla scienza”.
“”Dovremmo interrompere queste vaccinazioni a bambini e adolescenti” continua, “per chi paga prezzi minimi, meglio la malattia naturale, che dà immunità robuste e durature”. Il medico spiega poi che la copertura vaccinale dura solo pochi mesi e addirittura, dopo sei mesi, in Quatar ad esempio la protezione è persino diventa negativa. L’estensione del Green Pass, dunque, non ha basi scientifiche.
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