Apprendiamo dal Il Sole 24 Ore, che è l’osservatore romano della globalizzazione turbocapitalistica sradicata e sradicante, qualcosa che veramente merita una pur breve considerazione. Lo apprendiamo, invero, senza nemmeno troppo stupore. Il Sole 24 Ore ci segnala che la Francia di Macron è pronta già a prolungare l’uso dell’infame tessere verde, che la neo-lingua chiama Green pass, fino all’estate 2022. Come ho provato a sottolineare nel mio libro Golpe Globale, l’infame tessera verde sarà il nuovo lasciapassare del suddito dell’ordine terapeutico. Si tratta di un pericolosissimo strumento politico ed ideologico, non già medico-scientifico. Parafrasando Giorgio Agamben anche in questo caso il discorso medico-scientifico offre ottimi pretesti per introdurre forme sempre più pervasive e sempre più sorveglianti di controllo sociale e di controllo autoritario delle cose e delle persone.

La lezione l’abbiamo appresa ampiamente, almeno quanti di non non vegetino nello stato del lockdown cognitivo permanente. L’infame tessera verde non serve affatto a produrre ambiente sicuri, non genera ambienti Covid-free. Ciò non fosse altro che per la ragione incontrovertibile e palese che anche i muniti dell’infame tessera, in quanto benedetti dal siero sempre laudando in saecula saeculorum, possono contagiare, contagiarsi, finire in ospedale e in taluni casi estremi passare al “Regno dei più”. Insomma diciamolo apertis verbis l’infame tessera verde tutto è tranne che uno strumento medico-scientifico e che venga presentato come tale strumento fa parte appieno del nuovo ordine del discorso. Il nuovo ordine del discorso infatti copre e legittima la struttura sociale, politica ed economica con un’ideologia che prende in prestito il lessico della medicina e della scienza. Tale lessico permette di contrabbandare interessi particolari di gruppi legati alle classi dominanti: quello che ho chiamato nel mio libro Golpe Globale, quello che forse Antonio Gramsci avrebbe appellato rivoluzione passiva.

La rivoluzione passiva è la rivoluzione che i gruppi dominanti fanno per consolidare l’asimmetrico rapporto di forza vantaggioso per loro e ora ancora più vantaggioso. I dispositivi che si attivano per fronteggiare l’emergenza presentano quasi sempre la spiacevole tendenza a durare, a cristallizzarsi in una nuova normalità. Secondo l’esempio francese sembra che ciò che stia accadendo anche per quel che concerne l’infame tessera verde, vale a dire il nuovo strumento panottico di controllo disciplinare dei sudditi del nuovo leviatano tecno-sanitario. Il nuovo leviatano tecno-sanitario è la fase estrema del capitalismo della sorveglianza. Totalmente fuori strada mi sembra che sia chi continua a ritenere che la tessera verde sia una misura straordinaria, destinata a sparire in poco tempo. La tessera verde durerà come molte altre misure che si sono attivate per l’emergenza e che già da tempo paiono essersi consolidate in una nuova, stabile e duratura normalità all’insegna del post-umano, ma come preferisco chiamarlo del disumano.